Archivi categoria: Oggetti raccontano

Prontooo? Chi parla? …“Siete in linea col passato“…

Cari followers…

Oggi, gli appassionati di high-tech, sorrideranno nel vedere il nostro antico e ingegnoso cimelio!

…Nell’era tecnologica avanzata, mi capita sovente di voltarmi all’indietro e di fermarmi ad assaporare un tempo a me sconosciuto, che, il nostro Museo del Turismo, ben si offre di compensare con reperti antichi e di pregio, allietando le mie e le vostre sconfinate curiositá… Camminando lungo il percorso storico del castello mi sono imbattuta in questa meraviglia d’epoca ormai così lontana…eppure madrina degli attuali progressi tecnologici. Si tratta di una centralina telefonica dell’Eurotel di Merano risalente al 1950 circa.

Un tempo, telefonare era arduo in termini di tempi d’attesa e di reti efficientemente collegate: pazienti centraliniste smistavano le chiamate a commutazione manuale, e, solo a partire dal 1970 fu possibile ottenere un collegamento automatico su tutta la rete interna italiana, mentre per le comunicazioni con l’estero, si dovette attendere ancora più a lungo…il 1977.

…Carissimi Visitatori… In attesa di una vostra graditissima telefonata 🙂 pardon…visita…lo staff del Touriseum Vi saluta e Vi augura un gioioso weekend…

…SI RIPARTEEE: TRA CULTURA E DIVERTIMENTO…

…Cari Visitatori adulti e piccini…

“Il conto alla rovescia” per l’apertura del museo è iniziato!

Il nostro castello, attraverso il suo istruttivo e curioso percorso museale, intende offrire ai suoi ospiti, un avvincente viaggio attraverso due secoli di storia del turismo alpino….Ma è anche nostra premura accogliere i nostri clienti nel migliore dei modi affinchè la vostra permanenza al Touriseum, lasci in ciascuno di voi, un piacevole ricordo con la premessa di ritornare a trovarci…Desideriamo quindi presentarvi due simpatiche e divertenti attrazioni che tanto piacciono ai nostri piccoli e grandi turisti:

-“L’HOTEL FANTASIA”: un grazioso angolo, un mini albergo, dove troverete numerosi abiti d’epoca per travestirvi a vostro esclusivo piacimento impersonando, in breve tempo, le vesti di una dama di corte, di un gentiluomo, di una cameriera o di un capotreno…Inoltre, i più piccini, troveranno a disposizione, anche dei deliziosi album da colorare o disegnare.

-“IL GIOCO DELL’ALTO ADIGE”: il flipper turistico più grande del mondo! Un’accattivante e divertente escursione ludica che condurrà grandi e piccoli giocatori attraverso numerose tappe che descrivono in modo esilarante il nostro meraviglioso Alto Adige. Ciascuno di voi dovrà pilotare una pallina mediante leve meccaniche lungo scenari mobili e spiritosamente sonorizzati. Vi ritroverete in un batter d’occhio in mezzo a malghe, sciatori, laghi o montagne per finire poi…a gustarvi una merendona a base di speck o castagne cantando lo Jodler in simpatica compagnia…  Lungo 10 m. e realizzato da un grandioso scultore della Val Gardena, il flipperone attenderà ciascuno di voi per sfidarvi e naturalmente: BATTERVI!!! 🙂

…Carissimi Ospiti, Vi ricordiamo che l’apertura del Touriseum è prevista per il 1 Aprile 2019…

UNA PRINCIPESCA…CARROZZA FERROVIARIA

Buongiorno Visitatori del Touriseum!

Questa settimana, vi proponiamo un simpatico pezzettino di storia che riguarda una viaggiatrice d’eccellenza: l’imperatrice Sissi…che tanto amava viaggiare in lungo ed in largo per l’Europa…a bordo della sua lussuosissima e regale carrozza… Nel nostro museo, potrete ammirare una fedele ricostruzione di questo gioiellino d’epoca, dotato di tutti i confort, quali: un letto estraibile, un gabinetto fornito di acqua corrente ed aria calda proveniente da una stufetta a carbone. Vi alleghiamo, a visione, le foto del nostro grazioso ed accurato modellino.

Nella stanza attigua, alla carrozza di Sissi, troverete anche un simpatico trenino automatizzato, raffigurante la rete ferroviaria dell’anno 1856 (della quale vi pubblichiamo il video). Ricordiamo ai nostri piccoli visitatori che potranno assumere il ruolo di capitreno, attivando loro stessi, il pulsante che consentirà al trenino di partire ed attraversare la galleria montagnosa, per ritornare poi, al punto di partenza…

…In attesa dei nostri piccoli ferrovieri, vi rammentiamo che l’apertura del museo è prevista per il 1 Aprile 2019…

Il fantasioso plastico di una maestosa leggenda

Buongiorno followers…

Oggi, desideriamo presentarvi una simpatica novità! Per chi ha visitato il

nostro museo si tratterà di un “gradito rimembrar dell’avvenuta visita”, per chi, invece, non l’ha ancora visto, ecco a voi il fantasioso modellino, di una minuscola parte interna, dello storico “Grand Hotel Carezza”.  Una struttura che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia internazionale del turismo durante la Belle Epoque, in area alpina, edificato ai piedi del Catinaccio e del Latemar. Con le sue 350 camere, per un totale di 500 posti letto e pregiati arredi, ha firmato un’epoca con la sua incantevole maestosità ed i suoi ospiti illustri, tra i quali, ricordiamo: W. Churchill, l’imperatrice d’Austria Sissi ed Agatha Christie. Un delizioso modellino che incuriosisce adulti e bambini, grazie anche al simpatico ascensore perfettamente funzionante e che attenderà ciascuno di voi, alla nostra prossima apertura, per essere riattivato dalla pausa invernale. Ricordiamo a tutti i visitatori che il nostro museo dispone, nel medesimo locale, di una deliziosa riproduzione in scala del Grand Hotel, con relative figure professionali di rappresentanza turistico-alberghiera.

Vi postiamo, con piacere, anche le foto ingrandite di alcune delle graziose stanze del plastico in oggetto che tanto piacciono ai nostri piccoli visitatori..

In attesa di rivedervi o di conoscervi (per chi ci visiterà per la prima volta) all’imminente apertura stagionale 2019…vi stuzzichiamo la curiosità, proponendovi un pezzo estroso di un’indimenticabile Hotel, divenuto “leggenda” del settore alberghiero.

…Vi aspettiamo numerosi dal 1. Aprile 2019…

 

Sandra Soffiatti

Ricordando le marcelonghe

Buongiorno Cari Blogger,
Oggi vi presentiamo una piacevole “chicca” del nostro archivio.
…Vediamo a quanti di voi risvegliamo deliziosi ricordi di famiglia…
Rammentate le splendide marcelonghe alla quale partecipavamo con i nostri Cari?
Ore di piacevoli percorsi lungo i sentieri, i boschi del nostro amato Alto Adige, camminate intervallate da pause caffè o the, con gustosissimi panini che ci ridavano la carica per ripartire e guadagnare il traguardo… e all’arrivo? All’arrivo, per tutti noi, vincitori e non,  ci attendeva LEI…la medaglia di partecipazione…
Con piacere vi presentiamo un cimelio del 1983: II marcia int. degli scoiattoli tenutasi a Caldaro.
Il tipico rilievo, di questa medaglia d’appuntare, raffigura, in questo caso, un gufo con splendidi occhi in pietra arancione.
Che dite, abbiamo risvegliato in voi piacevoli ricordi?
Un Caro Saluto e Buona giornata a voi tutti,
Sandra Soffiatti

Una carrellata di vecchi ricordi

Gentili utenti,

Oggi desideriamo deliziare i vostri ricordi portando alla luce uno dei fiori all’occhiello della nostra cittadina: le artistiche ed ammirevoli aiuole meranesi.

Tutti voi, ogni giorno, da molti anni, passeggiando nella cittá di cura dal flair mediterraneo, noterete questo spettacolo decorativo.

Merano, da sempre nota come la “città giardino“, propone nei suoi spazi pubblici, cespugli artistici e figure floreali di notevole maestria.

Per questo, oggi, pubblichiamo una piccola raccolta di cartoline proveniente dalla nostra collezione (riconducibile a svariate annate: dal 1965 al 1990), atta a rievocare quelle coloratissime aiuole, che, spesso, han fatto da sfondo alle nostre fotografie di famiglia.

Anche quest’anno, nelle loro varianti decorative, attendono tutti voi nei vari punti della cittá per continuare ad essere ammirate e fotografate.

Sandra Soffiatti – Collezione Touriseum

In viaggio dentro un uovo

La Iso di Bresso nei pressi di Milano, allora nota fabbrica di frigoriferi e motociclette, presentò nel 1953 al Salone dell’automobile di Torino un curioso veicolo a forma d’uovo: poco più lungo di una motocicletta, le ruote posteriori molto avvicinate fra loro e, per salirci o scendere, la parte anteriore compreso il volante ruotabile su un lato. Lo strano veicolo denominato Isetta, prodotto dapprima in piccole serie per il mercato italiano, ma poi con proprie varianti anche in Francia, in Brasile e più tardi anche in Inghilterra. Quando nel 1954 la BMW ne acquistò la licenza, diventò ben presto anche in Germania il simbolo della incipiente voglia di mettersi in viaggio.

L’Isetta offriva posto a due sole persone e, sopra il cofano del motore, dietro i due posti a sedere, v’era posto a malapena per una piccola valigia. Ma l’uovo a motore proteggeva dal vento e dalla pioggia, raggiungeva in pianura gli ottanta chilometri all’ora – sulle salite del Brennero peraltro solo quaranta – ed era in grado di arrivare senza problemi fino alle spiagge allora quasi deserte del Mediterraneo. E inoltre l’Isetta costava molto meno di una Volkswagen. Tuttavia già nel 1959, anno in cui cominciò la costruzione dell’Autostrada del Brennero, iniziò il rapido tramonto del modesto veicolo: ormai le migliorate condizioni di vita permettevano ai tedeschi di concedersi auto più confortevoli. Dopo averne prodotte più di centosessantamila esemplari, nel 1962 la BMW ne sospese la produzione passando a modelli sportivi di classe media. Ma a tutt’oggi l’Isetta rimane un simbolo di quegli anni Cinquanta.

Il WC in viaggio

Se il viaggio è il momento in cui si tenta di lasciarsi alle spalle gli aspetti più sgradevoli della quotidianità, il rapporto con il WC è l’unica cosa a cui non possiamo sottrarci neppure per brevi periodi. Come la stessa arte di viaggiare, anche il “pensatoio” ha subito radicali trasformazioni nel corso dei secoli.

bild03Fu inizialmente la cosiddetta “sedia comoda”, o semplicemente “comoda”, a dare un tocco di comfort all’espletazione dei bisogni della nobiltà Settecentesca. Alcuni esemplari erano richiudibili e trasportabili e consentivano ai nobili viaggiatori di ritrovare il consueto lusso anche durante il tragitto. La reale funzione di questo pezzo di mobilio era spesso discretamente mascherata da forme stravaganti. Quello che non si poteva mascherare era l’odore che emanava dalle comode, cui si tentava di porre rimedio riempiendo i vasi di acqua.

All’inizio dell’Ottocento, quando già il comfort della luce elettrica in tutte le camere e nelle sale da fumo e da ballo, nonché la presenza dell’ascensore erano dotazioni standard dei maggiori alberghi, i Grand Hotel cominciarono ad apparire bild01le prime toilette ai piani. Avere un bagno privato in camera non era ancora considerato una necessità. Ospiti illustri dell’Hotel Lago di Carezza, come Arthur Schnitzler o Agatha Christie, hanno utilizzato lo stesso bagno almeno fino agli anni Venti del Novecento. Un albergo particolarmente all’avanguardia fu il Grand Hotel Penegal, sulla Mendola, che offriva agli ospiti delle sue 200 camere un bagno privato già prima del 1910.

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Grande protagonista della quotidianità del viaggio fu per molto tempo il vaso da notte. Quando gli alberghi erano ancora scarsamente dotati di impianti igienici, gli ospiti provvedevano ai loro bisogni in queste ciotole, che venivano collocate nel comodino e svuotate la mattina successiva dal personale dell’albergo.

Lo stato delle toilette in molti piccoli hotel altoatesini è rimasto a lungo inalterato. Nel 1972 l’amministrazione provinciale emanò una legge specifica per sostenere la costruzione di impianti sanitari e il raggiungimento di nuovi standard di comodità fu sostenuto nel 1978 dalla campagna pubblicitaria “Südtirol – fließend Deutsch und warmes Wasser” (“Alto Adige – abbiamo acqua corrente e parliamo correntemente 4098340il tedesco”). Con l’introduzione della classificazione delle strutture ricettive negli anni Ottanta, la presenza del bagno in camera fu assunta come importante criterio di valutazione e in breve divenne uno standard.

Evelyn Reso

Un antico e curioso personaggio altoatesino

Buongiorno Amici del blog del Touriseum!

4081889Oggi desideriamo presentarvi una simpatica curiositá che abbiamo estrapolato dalla nostra cospicua collezione d’archivio: Una cartolina riproducente un disegno di Albert Stolz inerente il „Saltner“ o „Saltaro“. Molti di voi avranno avuto l’occasione, passeggiando sulla Promenade di Merano, all’altezza del Kurhaus, di ammirare la splendida siepe artistica raffigurante il volto del Saltaro.

Ma chi era questa curiosa figura?

Ebbene, il Saltaro era un’antica figura folcloristica assunta nelle comunitá rurali altoatesine. Noto anche come „guardiano delle vigne“, il suo compito era quello di sovraintendere il controllo dei boschi e delle vigne, intervenendo contro ladri o animali, evitando furti di frutta o assalti degli uccellini richiamati dal dolce sapore dell’uva matura.

Come noterete, indossava un tipico costume costituito da un cappello fatto di piume d’uccello, code di volpe e di scoiattolo. Al collo, sovente, una o piu’ collane tipicamente create con ossa di animali, o veri e propri denti, quali ad es. quelli di maiale. In mano, un’arma da punta, verosimilmente un’alabarda.

Cari Amici di ogni dove, vi auguriamo splendide giornate e vi attendiamo sempre numerosi al TOURISEUM.

Sandra Soffiatti

Musica della nostra collezione storica

Gentilissimi Amici….Buongiorno!

Oggi vi presentiamo un meraviglioso gioiellino storico: “Il grammofono Columbia Viva Tonal Grafonola nr. 201” datato 1930 c.ca.

7 kg di peso, contenuto in una valigetta e dotato di numerosi dischi d’epoca, pubblichiamo 30” di un prezioso tema musicale: “Harry Lime” di Anton Karas, composto per il film “Il terzo uomo”….

Harry Lime

…A tutti voi…Buon ascolto….

di Sandra Soffiatti